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Antibiotici: guida all'utilizzo
Gli antibiotici rappresentano un'arma fondamentale nella lotta contro le infezioni batteriche, essendo in grado di eliminarle o limitarne la diffusione. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un fenomeno preoccupante, la resistenza batterica, ovvero la capacità di alcuni batteri di sopravvivere agli antibiotici, rendendo i trattamenti meno efficaci. Tale resistenza prolunga il decorso delle infezioni e, in alcuni casi, mette a rischio la vita dei pazienti, richiedendo cure più complesse e l’impiego di farmaci di ultima generazione, spesso associati a effetti collaterali significativi.
È bene sapere, quindi, come utilizzare gli antibiotici.
Il fenomeno della resistenza batterica
La resistenza agli antibiotici è un processo naturale, ma è l’uso indiscriminato di questi farmaci ad averlo accelerato: i batteri, moltiplicandosi rapidamente, possono generare errori genetici chiamati mutazioni, che talvolta conferiscono loro nuove difese contro gli antibiotici. Queste mutazioni possono rendere i batteri:
capaci di espellere il farmaco;
resistenti ai suoi effetti;
in grado di modificare il bersaglio dell'antibiotico o la sua struttura chimica.
La resistenza agli antibiotici è oggi un’emergenza sanitaria globale, che porta a circa 25.000 decessi l’anno solo in Europa, causati da infezioni non più trattabili con i comuni antibiotici. L’OMS ha lanciato un Piano d’azione globale per contrastare il fenomeno, evidenziando la necessità di migliorare la consapevolezza pubblica e ottimizzare l’uso di antibiotici in medicina umana e veterinaria.
Quando e come assumere gli antibiotici
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha posto l’accento sulla scarsa consapevolezza riguardo al problema della resistenza agli antibiotici: le raccomandazioni includono l’uso degli antibiotici esclusivamente sotto prescrizione medica, rispettando dosaggi e durata del trattamento. Inoltre, l’OMS ha più volte sollecitato la comunità medica nella prevenzione delle infezioni, limitando l’impiego degli antibiotici solo ai casi strettamente necessari, e lo ha fatto anche con l’industria farmaceutica, invitata a investire nella ricerca per sviluppare terapie e metodi diagnostici alternativi.
Partendo dal presupposto che l’antibiotico va assunto esclusivamente in caso di infezione batterica accertata, durante un trattamento antibiotico, è importante prendersi cura del microbiota intestinale, un ecosistema delicato che può essere alterato dall’assunzione di questi farmaci. Integrare fermenti lattici o probiotici alla terapia aiuta a mantenere l’equilibrio della flora batterica, prevenendo disturbi come la diarrea, in quanto rafforzano le difese intestinali, riducendo l’impatto degli antibiotici.
È bene anche adottare abitudini alimentari sane, come una masticazione lenta e consapevole, contribuisce a mantenere la salute intestinale: riducendo lo stress, infatti, si abbassa la produzione di cortisolo, un ormone che può alterare l'equilibrio del microbiota.
Attenzione al sole durante il trattamento
L’esposizione al sole durante una terapia antibiotica, sia essa per via orale o topica, può causare reazioni di fotosensibilità. Questo fenomeno, più frequente con antibiotici come sulfamidici, chinoloni e tetracicline, può manifestarsi con macchie cutanee, bolle o pigmentazione anomala. In caso di sintomi, è necessario interrompere il farmaco, ma ciò compromette l’efficacia del trattamento. Per questo motivo, è fondamentale evitare l'esposizione diretta alla luce solare durante la terapia.
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