FarMagazine

Neonati e coliche, come affrontarle
24 novembre 2022

Neonati e coliche, come affrontarle

Le coliche del neonato sono un disturbo che colpisce circa il 10% dei bimbi nei primi mesi di vita e che stressa molto i genitori, che si sentono impotenti di fronte al pianto inconsolabile del proprio figlio.

Con il termine “coliche del neonato” si fa riferimento a crisi di pianto improvviso, incontrollato e continuo, accompagnate da arrossamento del viso, tensione dell’addome; a volte, il neonato si irrigidisce e si contorce, emettendo gas dall’intestino e per questo vengono anche chiamate “coliche gassose”.

Ma come comportarsi in caso di coliche? Come affrontarle?

Alcuni comportamenti possono essere utili per cercare di abbreviare la durata della colica, ma non esiste un consiglio valido per tutti i bambini.
Occorre trovare la strategia migliore per il proprio bebè.

Per rassicurare il neonato, può essere utile:

  • un ambiente circostante il più tranquillo possibile, evitando stimoli come luce e rumori forti;

  • tenere spesso in braccio il bimbo, anche se non piange o non è agitato, riduce la comparsa delle coliche; il contatto del neonato con il corpo della mamma o del papà utilizzando la fascia porta-bebè, anche quando il neonato non ha coliche, può tranquillizzarlo e se la fasciatura è effettuata correttamente, può facilitare l’addormentamento;

  • parlargli con un tono di voce calmo e affettuoso o cantare una canzone che conosce;

  • cullarlo con movimenti ritmici: per esempio, salire e scendere le scale o effettuare un breve viaggio in auto (mettendo il bimbo nell’apposito seggiolino);

  • massaggiargli leggermente la pancia;

  • un bagno con acqua tiepida, che aiuta a rilassare l’addome e la muscolatura;

  • la presenza di un “rumore bianco” (come quello prodotto per esempio da un’asciugatrice, un’aspirapolvere o un phon) a basso volume.

Dover far fronte alle coliche del neonato può essere un’esperienza molto stressante e frustrante, per i genitori rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di depressione post-partum.

Spesso infatti di fronte ad un pianto così inconsolabile e stressante la mamma si sente nervosa e frustrata e le prova di tutte: prova a modificare la sua alimentazione, tenta di cullarlo e calmarlo, lo attacca al seno (o al biberon) continuamente, molte volte guidata e consigliata da parenti e amici, che la fanno sentire giudicata e inadeguata. Il rischio? Che si crei un circolo vizioso: il piccolo infatti capta subito se nell'aria c'è tensione e preoccupazione e quindi potrebbe mostrarsi ancor più irrequieto e implacabile. Viceversa, un atteggiamento sereno e tranquillo diminuisce la tensione mamma-bambino e infonde sicurezza e serenità al piccolo, che potrebbe quietarsi più facilmente.