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Emicrania e cefalea: come riconoscerle
30 settembre 2022

Emicrania e cefalea: come riconoscerle

Spesso facciamo i conti con diversi tipi di mal di testa che possono variare per cause, posizione, intensità e frequenza.

Il mal di testa può scatenarsi improvvisamente e con estrema intensità o comparire gradualmente in una zona e restare per ore. Nella maggioranza dei casi non sono gravi e, per fortuna, sono temporanee; in altri, però, sono sintomi di malattie importanti. Ecco perché è fondamentale riconoscere i tipi di mal di testa. Cerchiamo di fare chiarezza:

La classificazione tradizionale identifica principalmente due forme di cefalea: quella primaria, dove il dolore, localizzato in alcune zone del collo e della testa, come occhi, orecchie e seni paranasali, fino ai vasi sanguigni e costituisce esso stesso il problema principale e la forma secondaria, in cui il mal di testa rappresenta il sintomo di altre malattie o problemi.

Le cefalee primarie sono le forme più diffuse di mal di testa, e anche se ne esistono molti tipi, quelli di gran lunga più frequenti sono:

  • Emicrania: Il termine si riferisce a un mal di testa che colpisce, generalmente, un solo lato della testa. Si scatena solitamente con dolore intenso e pulsante che dura tra le 2 alle 72 ore, spesso associato anche a nausea, vomito, sensibilità alla luce e al suono.

  • Cefalea di tipo tensivo: La cefalea di tipo tensivo è solitamente conseguenza di stress o una postura scorretta: il dolore è meno intenso, ma è diffuso a tutta la testa e più costante. Essa si manifesta in modo simile alla cefalea cervicale, da cui però differisce in quanto quest’ultima deriva da problemi legati alle vertebre cervicali, e non dalla mera tensione muscolare.

  • Cefalea a grappolo: così chiamata perché tende a verificarsi ogni giorno per un periodo di una settimana o più, seguiti da mesi e anche anni senza mal di testa. Il dolore si verifica con episodi lancinanti intorno o dietro a un occhio che variano dai 30 ai 90 minuti, all’incirca alla stessa ora del giorno, spesso svegliando dal sonno. La causa può essere di derivazione genetica, innescato da cambiamenti nel sonno o da farmaci, ma anche da altri fattori come fumo, alcol e alcuni alimenti.

Per quanto riguarda la cefalea secondaria, invece, può essere associata a molte malattie, come:

  • Traumi al collo e alla testa: edema o gonfiore all’interno del cervello, commozioni cerebrali senza sanguinamento, colpo di frusta e lesioni al collo;

  • Problemi ai vasi sanguigni nella testa e nel collo: ictus o attacco ischemico transitorio, aneurisma cerebrale o emorragia;

  • Problemi ai vasi non sanguigni del cervello: tumori cerebrali; convulsioni; ipertensione endocranica;

  • Infezioni, come la meningite, l’encefalite, la polmonite o l’influenza;

  • Farmaci e droghe;

  • Cambiamenti nell’ambiente del corpo, tipo ipertensione, disidratazione, ipotiroidismo, dialisi renale.

Come intervenire?

Quando il mal di testa arriva, è utile agire nel modo più corretto, affidandone la cura alla giusta terapia farmacologica: quando gli attacchi sono meno frequenti, o comunque di lieve entità, il giusto rimedio possono essere comuni medicinali da banco, disponibili anche senza prescrizione medica, come alcuni FANS. Se invece la frequenza degli attacchi è più alta, o i dolori sono più forti, il consiglio è di rivolgersi al proprio medico.