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Sindrome premestruale: perché alcune donne ne soffrono e come si affronta
30 maggio 2023

Sindrome premestruale: perché alcune donne ne soffrono e come si affronta

Con il termine sindrome premestruale si definisce un insieme di sintomi fisici ed emotivi che si manifestano nella seconda metà del ciclo mestruale, di solito 4-7 giorni prima della mestruazione, e migliora o scompare con l’inizio del ciclo.

I sintomi più frequenti sono:

• irritabilità;

• cambiamenti di umore;

• depressione;

• ipersensibilità;

• episodi di pianto;

• tendenza all’isolamento;

• mancanza di concentrazione, interesse e memoria.

• gonfiore addominale;

• tensione mammaria;

• aumento dell’appetito;

• gonfiore delle estremità;

• dolori muscolari;

• astenia;

• disturbi del sonno;

• cefalea.

Ma perché alcune donne ne soffrono e come affrontarla?

Nonostante sia difficile classificare i sintomi della sindrome premestruale, le sue cause sono state identificate chiaramente. 

Il disturbo che affligge ciclicamente le donne ogni mese viene provocato principalmente da oscillazioni ormonali tra estrogeni e progesterone, che avvengono dopo l’ovulazione.

Il mancato equilibrio tra questi due ormoni causa una diminuzione nella produzione di serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore. Si ha così un crollo del livello di benessere.

Inoltre pare anche che bassi livelli di magnesio e di vitamina B6 che si registrano in quei giorni siano responsabili di mal di testa, crampi e nausea.

Questa fastidiosa sindrome innanzitutto, va affrontata a livello di stile di vita. Una regolare attività fisica quotidiana è preziosa per scaricare in modo sano tutta la tensione psicofisica che si accumula, riconquistando autocontrollo e maggiore serenità.

Per prevenire la ritenzione idrica nei giorni che precedono il presentarsi del flusso mestruale è meglio evitare i cibi troppo salati e l’assunzione di alcool. Piuttosto, meglio scegliere cereali integrali e fibre.

I dolori e il cattivo umore possono essere alleggeriti attraverso l’assunzione di cibi ricchi di magnesio, come la frutta secca e il cioccolato fondente. Attenzione però a non abusarne: un corretto quantitativo di sali minerali aiuta infatti a prevenire i crampi all’utero, ma l’assunzione smodata di questi alimenti rischia di far lievitare l’apporto calorico giornaliero per via dei grassi che contengono.

Svolgere regolare attività fisica contribuisce a rilassare corpo e mente, contrastando così l’insorgere di stati d’ansia. Infine, anche il ricorso alla medicina naturale può essere un ottimo rimedio. 

Le tisane a base di melissa, finocchio o camomilla producono benefici effetti antinfiammatori, antispastici e ansiolitici. Un vero toccasana in quei giorni particolarmente delicati.

La pratica dello yoga, infine, può aiutare a distendere le tensioni fisiche attraverso il respiro e il rilassamento corporeo.