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Vitamina D, perché fa bene?
08 aprile 2025

Vitamina D, perché fa bene?

La vitamina D è una sostanza indispensabile per il benessere dell'organismo, in quanto ricopre un ruolo essenziale in diversi processi fisiologici. Infatti, oltre a favorire l'assorbimento del calcio e del fosforo, minerali fondamentali per la salute di ossa e denti, contribuisce anche al corretto funzionamento del sistema immunitario, di quello muscolare e di quello nervoso.

Oltre che dall’esposizione solare, può essere assimilata anche attraverso l’alimentazione e, se necessario, tramite integratori. Ma proseguiamo per gradi e conosciamo meglio questo principio essenziale per il nostro benessere.

A cosa serve la vitamina D

Il ruolo principale della vitamina D è quello di regolare i livelli di calcio nel sangue, favorendone l’assorbimento e il deposito nelle ossa: attraverso questa funzione, contribuisce a mantenere il tessuto osseo forte e resistente, prevenendo condizioni come osteoporosi e fragilità scheletrica. Oltre al benessere delle ossa, è coinvolta nel supporto del sistema immunitario: sono tanti gli studi che hanno evidenziato come la sua azione sia in grado di stimolare i linfociti T, cellule fondamentali nella risposta immunitaria.

La vitamina D è di supporto anche per il sistema cardiovascolare, partecipando anche al mantenimento di una buona salute di cuore, arterie e reni, oltre a essere associata a benefici per la pelle, poiché contribuisce alla rigenerazione cellulare e alla protezione dai danni provocati dai raggi UV.

Esposizione al sole, alimentazione e integrazione

La principale fonte di vitamina D è il sole: quando la pelle viene esposta ai raggi ultravioletti B (UVB), un processo naturale avvia la sintesi della vitamina D3, che viene poi trasformata dal fegato e dai reni nella sua forma attiva. Bastano circa 15 minuti di esposizione quotidiana, con almeno una parte del corpo scoperta, per favorirne la produzione, anche se fattori come l’età, il colore della pelle e l’uso di creme solari possono influenzare questa capacità, rendendo necessarie fonti alternative.

L’alimentazione ne è una, dato che alcuni alimenti di origine animale sono particolarmente ricchi di questa vitamina, come il pesce azzurro, il fegato, il latte e i suoi derivati, le uova e l’olio di fegato di merluzzo. Anche i funghi, soprattutto quelli esposti alla luce solare durante la coltivazione, ne contengono quantità significative e rappresentano una fonte utile per chi segue una dieta vegetariana.

In alcuni casi, soprattutto nei mesi invernali o in situazioni di carenza, può essere necessario ricorrere a integratori di vitamina D: sono disponibili in varie formulazioni, tra cui capsule, compresse e gocce, e dovrebbero essere assunti sotto controllo medico per evitare eccessi che potrebbero risultare dannosi per l’organismo.

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